INVENTARIO GENERALE DEI BENI
DELL'EREDITÀ DI FRANCESCO MARIA Il
DELLA ROVERE NEL TERRITORIO DI
CASTELD URANTE
Tiziana Biganti
Con un saggio di GIULIA SEMENZA
Pagine 576 -Tavv. 24
Urbino 2005

Le trattative per il ritorno dello Stato d'Urbino sotto la giurisdizione del Pontefice per diritto feudale originario furono celeri, anche perche la fine di Francesco Maria II della Rovere era stata preannunciata da un lento e progressivo declino fisico. La sera stessa della morte del Duca il procuratore Andrea Borgia iniziò le procedure di passaggio del territorio di Casteldurante alla Chiesa, con un rituale solenne che prevedeva la cerimonia di sottomissione della città durantina: venne assicurata l'integrità degli archivi che furono poi sigillati, mentre prese avvio l'imponente opera di inventariazione dei beni mobili, una operazione che si protrasse dal maggio all'ottobre del 1631 ad opera del notaio Francesco M.Rainaldi. L'inventario, come sottolinea Giulia Semenza nel suo corposo saggio, "disegna un itinerario inedito nel cuore del palazzo ducale di
Casteldurante", attraverso cui è possibile ricostruire la mappa originaria e le successive destinazioni delle suppellettili: un percorso che, attraverso le tappe procedurali della devoluzione ducale e la successiva diaspora patrimoniale, condurrà la quadreria roveresca a trovare il suo spazio
ideale nelle collezioni medicee fiorentine e nelle suggestivi Sale di Palazw Imperiale a Pesaro. Proposta dalla Biblioteca Comunale di Urbania e realizzata con la collaborazione dell'Archivio di Perugia, la trascrizione documentaria integrale - che qui si pubblica per le cure amorose di Tiziana Biganti - abbraccia un periodo di mutamenti epocali nella storia del minuscolo Stato roveresco e rappresenta uno strumento fondamentale per aprire nuovi campi d'indagine in campo storico ed artistico.


 

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